1° marzo 2014
Avevo in cantina una confezione di preparato per frittelle di una nota marca.
Forse me l’aveva regalata un’amica da provare.
Non so che origine avesse, ma dato che era in scadenza, dato che avevo già impuzzato tutta la casa friggendo nelle ultime settimane, dato che dopo martedì non si friggerà più nulla fino alla fioritura delle robinie e del sambuco, facciamoci queste frittelle.
Voglio precisare subito che io non ho nulla contro i preparati, anzi, credo che per chi ha poco tempo ma la voglia di preparare qualcosa in casa possano essere un valido aiuto.
Io, però, con la ditta in questione, che nel mio immaginario, peraltro assai datato, resta legata ad una miscela 9 torte assai nota, io, dicevo, ci avevo bisticciato tantissimi anni fa.
Perchè quando ero poco più che ventenne, la ditta in questione mi mandava campioni di prodotti da immettere sul mercato, perchè li provassi e mandassi un mio giudizio.
Probabilmente aveva il mio recapito perchè io avevo acquistato, direttamente in ditta, un ricettario che mi è stato molto utile.
Comunque, ad un certo punto della storia, mi fu inviato, in prova, il campione di una crema al limone.
Una mezza via tra un budino e una gelatina.
Io ero molto giovane allora, e pensai di dare realmente il mio guidizio.
La crema non era affatto buona, per una presenza eccessiva di “mucillaggini vegetali” (chissà dove l’avevo imparato) che davano questa consistenza gelatinosa.
Probabilmente per un nuovo indirizzo del marketing, o forse solo perchè non ero stata compiacente, la famosa ditta non mi mandò mai più nulla da testare.
E io non comprai mai più nulla di quella marca lì.
Non che a loro potesse importare qualcosa. Però quella crema al limone in non l’ho mai vista da nessuna parte.
Forse era davvero poco buona!
Comunque, per queste frittelle ho seguito esattamente le istruzione della scatola, salvo poi friggere nello strutto.
Ma si sa, sono emiliana.
Non so se dire la verità e attirarmi il risentimento della ditta per l’ennesima volta.
Le frittelle sono risultate buone, ma sono diventate mollicce appena fredde. Con la mia pastella comune, la croccantezza dura un po’ di più.
Inoltre, continuo a constatare che nella scatola c’è solo amido, un po’ di zucchero, aromi e un po’ di lievito.
Ci sarà un utile rapporto qualità-prezzo?
E basta, che sennò, la proprietà l’anno prossimo non mi manda neanche il calendario.
Troppo bello, sincero ed efficace questo post, ecchediamine!
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Grazie!
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