27 marzo 2014
“Una scaloppina o le scaloppine?”
Quante volte abbiamo scherzato con mia mamma su questa sua frase.
Perchè, quando io ero piccola, le scaloppine non sapevamo cosa fossero. Eravamo “di campagna”.Poi mia mamma, durante una gita, si trovò nel piatto questa fettina.
Il menù diceva “scaloppine”, ma la fettina era una.
Da lì il mistero. Si dice una scaloppina o scaloppine è una parola straniera?
A parte il dettaglio che lei, con la sua magrezza, non ne avrebbe mai mangiato una porzione plurale!
Ingredienti:
- 800 g di carne a fettine (per noi fesa di tacchino)
- un mazzo di asparagi verdi
- aglio
- burro
- farina
- mezzo bicchiere di vino bianco secco
- sale, pepe
Mondate gli asparagi e cuoceteli in acqua. Se possedete l’apposito cestello usate quello. Io ho rinunciato, dato che mi trovavo sempre gli asparagi accartocciati sul fondo e incastrati tra le griglie del suddetto attrezzo.
Legate stretto il mazzo in più punti e mettetelo in piedi nel bollilatte. Mettete acqua lasciando fuori le punte, incoperchiate e cuocete. Le punte si cuoceranno a vapore e resteranno più compatte.
Intanto infarinate le fettine e fatele rosolare bene in una padella con un po’ di burro e uno spicchio di aglio.
Dopo averle rosolate da ambo le parti, bagnatele col vino, salate, pepate e fate cuocere per cinque minuti.
La carne di tacchino si cuoce molto velocemente.
Tenete in caldo coperto.
Riprendete gli asparagi, tenete da parte le punte e tagliate i fusti a tocchetti.
Rosolate in una padella con un po’ di burro. Iniziate coi gambi, poi aggiungete le punte.
Salate e pepate, quindi adagiate sugli asparagi le scaloppine.
Note:
Una spolverata di prezzemolo ci sta bene, ma spesso rinuncio per il quieto vivere.