18 agosto 2014
Prima di conoscere il mio consorte di persona, mi è giunta l’eco della sua fama.
Già perchè alle medie, l’insegnante di scienze non faceva che decantare le doti di questo alunno che aveva arredato l’aula preposta con i suoi preparati biologici (vale a dire scheletri di galline e conigli perfettamente mobili, con tutte le articolazioni funzionanti, le ossa candide ed inodori, ossa di maiale simil-umane e quant’altro).Io, con l’aiuto di mia mamma, avevo realizzato un bellissimo erbario (ce l’ho ancora), ma non avrebbe mai potuto sostenere il confronto!
Otto anni dopo la terza media, ho incontrato la professoressa in lavanderia e ho dovuto dirglierlo: “L’ho sposato il preparatore!”.
Tuttavia, dopo 35 anni di matrimonio, il summenzionato allievo modello non ha mai preso l’iniziativa di disossare alcunchè.
Quando si tratta di cucina la biologia va in vacanza.
Da quando non c’è più mia mamma, che era una vera specialista, il testimone è passato a me.
Non avendo mai avuto nessuna manualità, la faccenda è veramente seria, ma l’imporante è non avvilirsi e soprattutto non mettere il volatile in frigo pensando di riprenderlo il giorno dopo.
Il giorno dopo, se lo riprendi, lo fai a pezzi e lo cucini in un altro modo!
Allora, non vi spiego come si fa perchè non ne sono capace, ma vi assicuro che si può fare.
Io apro il pollo dal petto, anche sono sicura che mia mamma cominciava dalla schiena.
Comincio raschiando la cartilagine e l’osso dello sterno, e procedo verso il basso. E’ importante ricordarsi di togliere le ossa della spalla e delle sovracosce e non avere fretta alla fine, perchè la pelle della schiena è la più delicata.
Alla fine ce le faccio sempre con un certo orgoglio.
Cuocio la carcassa per il cane, che dimostra di apprezzare.
Riempio il corpo del pollo con il ripieno per le polpette, che piace sempre più di tanti altri, e lo ricucio come se non gli fosse successo nulla!
A fine articolo trovate la foto della sutura.
Ingredienti:
- un pollo medio da circa 1300 g
- 300 g di macinato di carne misto
- 150 g di mortadella
- 3 cucchiaiate di pangrattato
- 3 cucchiaiate di parmigiano-reggiano
- un uovo
- prezzemolo tritato
- un piccolo spicchio di aglio
- sale, pepe
Preparate il ripieno tritando nel mixer la mortadella con il pangrattato, l’aglio e il prezzemolo.
Mettete il ricavato in una terrina, unite il macinato, l’uovo e il parmigiano-reggiano. Aggiustate di sale e pepe e mescolate ottenendo un impasto come quello delle polpette.
Dopo aver disossato il pollo, mantenendo le cosce e le ali, condite la carne con sale e pepe.
Mettete al centro il ripieno e ricucite, ridandogli la forma di pollo.
Salate e pepate anche esternamente.
Cuocete in forno moderato per almeno un ora e mezza, rigirandolo un paio di volte.
Il pollo arrosto è sempre stato uno scoglio che non sono ancora riuscita a superare. Tralasciando la parte “cruenta” ma inevitabile nei tempi in cui si allevavano i polli per il sostentamento della famiglia, proverò a seguire pedissequamentele tue/vostre indicazioni. Buona giornata.
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In realtà fare il pollo arrosto è semplice. E se lo disosso io vuol dire che lo possono fare tutti, perchè sono una vera imbranata.
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Mamma mia….l’aspetto è invitantissim!!!….mi riprometto di provare a farlo ma provvederò a farlo dissossare direttamente dal macellaio!!!
Ps. Complimenti x tutte le tue ricette!! Le seguo sempre
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Lucia, il macellaio è certamente più veloce di me e anche più preciso!
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Lo dicevo io che non mi sembravi imbranata per niente; sei bravissima, io non mi cimento perché c’è chi lo fa, ho visto che il tuo ripieno somiglia un po’ al mio.
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Sono maldestra, anche perchè la vista non mi aiuta molto 😦 Comunque mi dispiace abbandonare certe usanze. I ripieni si somigliano in effetti.
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Sulle usanze siamo perfettamente d’accordo. sai che piace anche a me scovare le ricette antiche parlando spesso con le persone più grandi di me.
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Quando ero giovane mi piaceva l’innovazione, ora ho fatto un passo indietro. Come diceva il filosofo? Nasciamo rivoluzionari, moriamo reazionari 😦
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