15 settembre 2014
Io ho una zia bravissima.
Anzi, io ho una zia eccezionale.
Una di quelle donne che a 80 anni è ancora in grado di mettere a tavola 25 persone.
Peccato che, sebbene spesso mi chiedano se sono sua figlia, in realta sia una zia acquisita.Peccato perchè non potrò ereditare per via genetica la sua forza e le sue abilità, che spaziano in tutti i settori della vita.
Tuttavia, per via orale mi lancia delle dritte, che si rivelano estremamente utili.
Per esempio: per cucinare la carne di maiale, che a casa mia va alla grande, a volte può risultare molto semplice prelessare certe parti.
Ho sperimentato con le puntine, ma anche con gli stinchi e con gli ossibuchi. La carne si sgrassa e supera lo stadio di rigidità che comunque deve essere oltrepassato affinchè il piatto abbia la necessaria morbidezza.
Ecco un esempio di ossibuchi cucinati con le sue indicazioni.
Ingrdienti:
- 6 ossibuchi di maiale (vale a dire stinco a rotelle)
- 2 foglie di alloro
- 2 chiodi di garofano
- uno spicchio di aglio
- sale grosso
- mezza cipolla
- 15 pomodorini
- burro
- farina
- mezzo bicchiere di vino rosso
Lessate in acqua salata in ebollizione, nella pentola a pressione, gli ossibuchi con le foglie di alloro, lo spicchio di aglio e i chiodi di garofano.
Fateli cuocere 30 minuti dal fischio.
Scolateli, infarinateli e metteteli in una padella in cui avrete fatto sciogliere due noci di burro.
Rosolateli da entrambe le parti, salate e pepate e sfumate col vino.
Unite la cipolla tritata e i pomodorini tagliati in quattro, bagnate con qualche cucchiaio di brodo di cottura e fate cuocere ancora per circa un’ora.
Girate un paio di volte con delicatezza e bagnate con un poco di brodo se la preparazione si asciuga.
Spolverizzate con prezzemolo tritato se gradito (a casa mia è oggetto di discussione).
Sembrano buonissimi!
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grazie, sono buoni per chi ama la carne
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