25 ottobre 2014
Questi dolcetti risalgono all’antica tradizione contadina di onorare i defunti durante il periodo del loro ricordo annuale.
Questo periodo “per i Mort” andava dal 2 novembre fino a otto giorni dopo ed era indicato col nome “l’utavari di Mort”.
In questo periodo era probabile ricevere la visita di parenti lontani che facevano “il giro dei cimiteri”.
Ecco dunque che venivano offerti ai vivi questi dolcetti per onorare i morti.
In campagna erano diffuse varianti economiche che prevedevano l’uso di noci, nocciole e semi di albicocca, essendo le mandorle rare e costose.
Durante il periodo dei morti, davanti ai cimiteri bancarelle e ambulanti vendevano anche cartocci di dolcetti detti “ossi dei morti”. Un misto di fave, amaretti, schiumini e bastoncini di zucchero colorato a forma di tibia o omero. Si trattava però di prodotti “professionali”, non riproducibili in casa.
Ingredienti:
- 200 g di mandorle pelate
- 100 g di farina tipo “00” or sfoglia Molino Ariani
- 100 g di zucchero semolato
- un uovo
- 30 g di burro
- buccia grattugiata di un limone
- un bicchierino di Sassolino
- un bicchierino di Alchermes
Tritate finemente le mandorle.
Fate fondere il burro.
Impastate tutti gli ingredienti ad esclusione dei liquori.
Dividete l’impasto in due parti.
Aromatizzate una parte con l’Alchermes e l’altra col Sassolino.
Preciso che i bicchierini erano piccolissimi, giusto un goccino.
Tenendo separati i due impasti, formate delle palline da cui ricaverete dei bastoncini delle dimensioni di 1 cm lunghi 5 cm.
Disponeteli sulla placca ricoperta di carta forno e fate cuocere in forno preriscaldato a 160° C per 20 minuti.
Il tempo è come sempre indicativo. Teneteli d’occhio.
Per distinguere i due gusti, ho girato le fave al Sassolino sul dorso di una forchetta, come per gli gnocchi.
Bello vedere come ogni regione in Italia ha fave dei morti diverse! Ricetta da provare! 🙂
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Mi piacerebbe vederne altre. Qui sembra che tutti abbiano dimenticato tutto!
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Pingback: Pani dei Morti (Pan di Mort) | Grembiule da cucina
L’ha ribloggato su Grembiule da cucinae ha commentato:
Per chi, come me, non festeggia Halloween, ecco i dolcetti della mia infanzia.
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Ciao Simona, le meterò sul blog tra un po’, le “mie” sono differenti, non contengono farina ma le vedrai così condividiamo le tradizioni. Buona giornata ❤
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Buon giorno. Sai che ci tengo a conservare le tradizioni se posso!
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Interessantissimo! Io, purtroppo, non so molto delle tradizioni della festa dei morti (da piccola preferivo fare l’americana e leggermi le storie di Halloween), però mi fai venire la curiosità e la voglia di andare a chiedere! Chissà cosa si prepara qui…
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Dei dolci di sicuro!
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Probabile! O anche qualcosa di salato con le olive, che è periodo XD
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Si, è probabile.
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Stupendi.. Voglia di dolci e biscotti 🍰🍫🍩😁
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Roba di una volta… ma sono ancora buonissimi!
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Forse siamo rimasti in pochi a ricordare i dolci di una volta e a non festeggiare Halloween, anche qui si ricordavano i morti facendo trovare la mattina del 2 novembre dei cestini con dolcetti, qui fruttini di marturana, e bambole di zucchero.
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Però è davvero bello!
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Infatti!
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Questi proprio non li conoscevo, mi piacciono le tradizioni, e mi piace che vengano ricordate, grazie.
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Eppure le “favette” io me le ricordo in una pasticceria in Via Roma (Boni?), mischiate con gli ossicini di zucchero.
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Grazie della ricetta!
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Grazie a te per essere passata di qui.
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