21 dicembre 2014
Preciso che in casa mia chiamiamo tortelli i cappellacci.
Si fanno così con qualsiasi ripieno.
Non lo faccio solo io, lo faceva mia mamma, lo fa la mia bravissima zia Carla.
Così usava in casa Carnevali.
C’è un vecchio modo di dire: “Nustran come di turtè ed sòcà”, di persona semplice, al limite della stupidità.
Ma i tortelli di zucca non sono poi così stupidi.
Intanto perchè il gusto semidolce non è assolutamente comune nella nostra cucina e, anche se nel reggiano non si usa la mostarda nè il limone, il risultato è un piatto che, non fossimo abituati a mangiarlo fin dalla più tenera età, risulterebbe, a dir poco, strano!
Piatto cardine della sera dell vigilia di Natale, si mangiavano fino a S. Paolo (6 febbraio), data oltre la quale le zucche non sono più buone.
Come tutti i piatti tipici, ogni famiglia ha le proprie varianti.
Questa è la nostra ricetta.
Ingredienti per 40 tortelli:
Per la pasta:
- 2 uova
- 200 g di farina tipo “00” or sfoglia Molino Ariani più quella per la spianatoia
- un cucchiaino di olio evo
- una presa di sale
Per il ripieno:
- una bella fetta di zucca cotta al forno oppure a vapore
- 2 cucchiai di pangrattato
- 2 cucchiai di parmigiano-reggiano grattugiato
- 4 amaretti secchi
- una grattata di noce moscata
- sale
Per condire:
- burro
- parmigiano-reggiano grattugiato
- salvia
- aglio
Preparate la pasta. Io impasto nella planetaria, ma se non si fanno male i polsi, impastate sulla spianatoia.
In ogni caso, lavorate l’impasto per una decina di minuti, finchè non sarà liscio ed elastico. Se le uova sono grandi, la quantità di farina sarà un poco maggiore.
Fatela riposare sotto una pentoletta di plastica.
Intanto preparate il ripieno.
Eliminate la buccia della zucca e schiacciate la polpa in una terrina.
Unite il pangrattato, il parmigiano-reggiano, gli amaretti polverizzati, sale e noce moscata.
Stendete la pasta in sfoglie sottili.
Ricavate dei quadrati su cui poserete il ripieno, usando due cucchiaini.
Se usate la sfogliatrice, la striscia che si ricava andrà divisa a metà.
Chiudete ogni quadrato a triangolo, quindi unite i due capi, dando la classica forma a cappello.
Cuocete i cappellacci in acqua bollente salata.
Intanto fate fondere il burro e aromatizzatelo con le foglie di salvia tagliate con le forbici e spicchi di aglio schiacciato.
Quando i tortelli saranni cotti (bisogna assaggiarli per valutare la cottura della pasta), sollevateli, pochi alla volta, con la schiumarola e conditeli a strati con burro aromatizzato e parmigiano-reggiano.
Non sapevo di San Paolo: dovremo sbrigarci allora con le nostre zucche! Proveremo a fare questi tortelli, sembrano deliziosi.
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Forse con le nuove varietà di zucca certe cose non valgono più, ma mi piace ricordare la tradizione
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Li adoro!
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Piacciono anche a noi!
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I tuoi cappellacci sono perfetti…gnammete!!!
Buon Natale!
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Grazie mille!
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Complimenti, un dettaglio che non ho mai provato è l’aglio nel soffritto, da provare.
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Grazie Sergio. Io sto diventando come mia nonna e l’aglio lo metto dappertutto.
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