1° aprile 2015
Ho chiesto a mia zia Carla se c’è un dolce pasquale tipico della nostra zona. O magari c’era.
“No.”
“E allora cosa si faceva per Pasqua?”
“Al busilàn.”
Busilàn è una ciambella a pasta dura che generalmente aveva la forma ad esse.
Veniva cotto direttamente sulla lastra, senza metterlo in una forma, come una cioppa di pane.
Data l’occasione ho provato a dargli una forma a colomba, sagomando la pasta e, per sicurezza, mettendolo in uno stampo usa e getta un po’ schiacciato agli angoli, con l’aiuto di due tazze.
Il risultato non è molto professionale, ma…
La ricetta è una mediazione fra i miei libri di cucina reggiana e le sorelle Simili.
Ingredienti:
- 500 g di farina 00
- 200 g di burro
- 150 g di zucchero
- 2 uova
- 30-40 ml di latte
- 50 g di mandorle tritate abbastanza fini
- 50 g di arancio candito tritato
- 80 g di uva passa
- una bustina di lievito S.MARTINO
- 5 gocce di aroma fiori d’arancio S.MARTINO
Per la superficie:
- latte per pennellare
- 20 g di mandorle con la buccia tritate grossolanamente
- un cucchiaio di zucchero semolato
- un cucchiaio di granella di zucchero
Fate la fontana con la farina, unite al centro tutti gli ingredienti, compreso il lievito setacciato.
Tenete da parte solo un po’ di latte, aspettate prima per vedere se serve.
Cominciate a mescolare con una forchetta, poi passate alla spatola. Oppure fate come me che ho impastato tutto nella planetaria con la foglia.
Lavoratela finche non sarà liscia (mandorle e uvetta permettendo) ed elastica.
La consistenza deve essere quella della pasta da pane, si deve lavorare sulla spianatoia senza bisogno di aggiungere farina.
Con poco più della metà della pasta ricavate un lungo salsicciotto.
Posatelo sulla lastra o in uno stampo a colomba (anche fatto in casa), prima rivestito di carta forno bagnata e strizzata.
Col resto della pasta formate due mezze-lune più corte del salsicciotto e appiccicatele ai lati a mò di ali.
Pennellate delicatamente la superficie col un poco di latte, cospargete con le mandorle e quindi con gli zuccheri.
Infornate in forno preriscaldato a 175° C e lasciate cuocere per 40-45 minuti.
Fatela raffreddare su una gratella e togliete la carta solo quando sarà fredda.
Note:
In risultato è un dolce compatto, niente a che vedere con una vera colomba.
A casa mia è piaciuto molto.
Mi ha ricordato un poco il zelten che la mia amica Elisa prepara sempre per Natale.
Alla fine la zia Carla mi ha tradito, ha preparato una ciambella soffice, nello stampo col buco. Ha detto che era stufa di “busilàn rùd”.
Bravissima e piena di iniziativa: adoro come hai creato la tua colomba con la ricetta del busilàn. In Veneto abbiamo anche noi una ciambella rustica che si chiama bussolà… stessa etimologia?
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Credo proprio di si!
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Sembra buono/a!!!
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In famiglia è piaciuto molto, però un dolce rustico, ricco ma non raffinato!
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Mmmm… deve essere buonissimo 🙂
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Grazie, è piaciuto!
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Ma che bella inventiva ad adattare una ricetta della tradizione : mi piace tantissimo! Ciao Simo … buona pasqua a te e a tutta la tua famiglia
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Grazie Manu, magari l’anno prossimo provo a farne una vera, di quelle milanesi! Rinnovo gli auguri a tutti a voi!
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