30 ottobre 2015
Penso che sia successo a tutti di avere un pranzo importante, che ti mette in soggezione e, grazie a tutti, tutto si mette di traverso.
Avevo programmato tutto, grazie ai vaghi consigli del consorte, e il macellaio mi dice di non avere fesa di tacchino. Possiamo fare col maiale, ma poi non possiamo più fare l’arista come secondo arrosto.
“Guarda, ho un bel pezzo di filetto!”
Mi sono ricordata di un bellissimo arrosto de La cucina italiana del 1983.
Filetto del pauvre homme.
Peccato che, strada facendo, mi sia accorta che mi mancavano diversi ingredienti e il pauvre homme è diventato una pauvre famme (io).
Con grandissima pena, ho rielaborato la ricetta e posso dire che il risultato è stato buono.
Però non saprei quante altre volte potrei sopportare quest’ansia.
Ingredienti:
- un bel pezzo di filetto di manzo adulto, circa 1 Kg
- 100 g di pancetta a fettine
- una carota
- una costa di sedano
- una cipolla piccola
- una foglia di alloro
- un ciuffetto di salvia
- un rametto di rosmarino
- uno spicchio di aglio
- mezzo bicchiere di vino bianco
- burro
- sale, pepe
- aceto balsamico (Acetaia Tangerini)
Bardate il filetto con le fettine di pancetta e legate bene con spago da cucina.
Mettete la carne così preparata in una pirofila imburrata.
Tritate le verdure e fatele rosolare in padella con burro e aglio.
Fate prendere colore, salate e pepate.
Unite le verdure al filetto nella pirofila, aggiungete anche una foglia di alloro, un rametto di rosmarino, un ciuffetto di salvia, qualche fiocchetto di burro e infornate a 220° C per 30 minuti.
Durante questo tempo, girate la carne un paio di volte senza bucarla e bagnatela col vino.
Togliete la carne dalla pirofila, avvolgetela in un foglio di alluminio e tenetela in caldo.
Elinimate alloro, rosmarino, aglio e salvia dal fondo di cottura.
Liberate la carne da spago e pancetta e tagliatela a fette.
Servitela con il suo fondo e con buon aceto balsamico.
Peuvre è povera, vero? Alla faccia del piatto povero! (almeno penso sia quello l’intento XD)
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La ricetta originale si chiama filetto del peuvre homme, ma con quello che mi è successo peuvre sono diventata io!
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Una sfortuna dietro l’altra!
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@-@
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Però alla fine l’aspetto è buono!
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Ottimo!
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noi lo chiameremmo della femme ingénieuse 😉
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Grazie!
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Ah ah bellissimo il filetto alla pouvre femme, che ora con questo nome entra di diritto tra i piatti più eleganti da preparare. Complimenti e grazie dell’idea … fra un po’ arrivano le feste e questi suggerimenti sono preziosi 🙂
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Grazie. E’ davvero un piatto per le feste. Chi prepara un filetto se non per un’occasione!
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Sei in cerca di complimenti? hai fatto un piatto sicuramente straordinario, l’aspetto è molto invitante, altro che povera donna!!
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Grazie Giovanna. A volte le situazioni svoltano inaspettatamente!
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E si!!
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🙂
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Ti fa’ ridere? A me micca tanto. E per fortuna che non sudo mai!
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Mi fa sorridere il modo in cui lo hai raccontato ma in una situazione simile non riderei di certo 😉
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Io sono sempre in ansia quando ho qualche ospite a tavola! Tutto mi sembra un problema.
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Comunque un buon risultato, da provare.
Ciao, buon fine settimana.
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Anche a te Neda.
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