Crocchette di minestra

21 novembre 2015

874frittelle-minestra'Un po’ di tempo fa’ avevo promesso a Silva di raccontare una storiella.
Purtroppo la fatalità della vita non mi ha permesso di farlo in tempo.
La racconto ora, per noi che siamo ancora qui alle nostre tastiere e per lei che non potrà replicare con la sua pacata classe.

Avevamo, nella nostra famiglia, un parente importante. Una persona di cui ho appreso ciò che non sapevo dal web.
Era un eccentrico uomo semplice. Così semplice da sposare la sua bellissima donna di servizio.
Esattamente come fece suo fratello.
Due fratelli che sposarono due sorelle.
Questo Signore (la maiuscola è voluta) classe 1907 (fonte Wikipedia) nacque a Milano, si trasferì in Veneto con la famiglia e tornò a Milano per completare gli studi assieme al fratello.
Qui, si innamorò della bellissima donna (ragazza) di servizio e la sposò.
Questa ragazza era una sorella del mio nonno paterno. Persone raccontateci come bellissime.
Per tanti anni questi parenti milanesi sono venuti in Emilia a trovare la zia che poi era mia nonna.
Negli anni ’70 raccontavano della loro povera gioventù e mia nonna diceva che “sol i sgnòri i se stemèn ed la miseria” (solo i ricchi si vantano della miseria).
Se vogliamo pensiamo pure che un giovanotto classe 1907, laureato  (quando la maggior parte dei coetanei aveva fatto la 3° elementare)  e con donna di servizio, sarà anche stato non ricco quanto avrebbe voluto, sarà stato senza dubbio così democratico da sposare la donna di servizio, ma povero… mica tanto.
Ma io me lo ricordo a giocare coi bimbi più piccoli e a racconatere dei tempi della povertà.

Comunque, benchè io non mi sia mai sentita povera, ho voluto preparare per i miei figli un piatto davvero antico e senza dubbia povero.
E’ una preparazione in cui non ci sono misure, tutto dipende da quanto è avanzato.
Un’ultima precisazione.
Quando si parlava di minestra ai miei tempi si intendeva la pasta, in brodo ma anche asciutta.

Ingredienti:

  • minestra avanzata
  • uovo
  • parmigiano-reggiano grattugiato
  • pangrattato
  • un pezzetto di formaggio tenero (tipo parmigiano da pasteggio)
  • prezzemolo
  • sale, pepe
  • olio evo

Se la minestra è in brodo colatela e raccoglieie la pasta in una terrina.
Unite un uovo, due cucchiai di parmigiano-reggiano, prezzemolo e pepe.
Aggiustate di sale e unite pangrattato fino ad ottenere una consistenza lavorabile.

Con le mani bagnate formate delle palline, inserendo in ognuna un cubettino di formaggio.
Rotolate le palline nel pangrattato e disponetele sulla placca leggermente pennellata con olio evo, appiattendole un po’.
Conditele con un filino di olio e infornatele a 180° C per una ventina di minuti, fino a doratura.

La preparazione originale prevedeva di friggere le crocchette, perchè il forno veniva acceso solo una volta alla settimana. Questa è una versione modernizzata.

40 pensieri su “Crocchette di minestra

  1. Neda

    Bellissima storia e ricetta molto interessante.
    Io di solito faccio le polpette con riso o risotto avanzato.
    A volte preparo un po’ di risotto in più, proprio per poterle fare il giorno dopo.
    Buon fine settimana.

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  2. The Master Of Cook

    Mentre leggevo pensavo che la laurea del 1907 non ha lo stesso peso di una laurea attuale…
    Bei tempi quando la cultura aveva un valore riconosciuto.

    La ricette “povera” mi piace molto, Anche io faccio porzioni piuttosto piccole e se mi servono avanzi le devo creare appositamente. 🙂

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  3. immacennamo

    Ricordo che mi avevi accennato a queste crocchette di minestra quando io pubblicai le mie di pasta con i fagioli ricordi? Mi hai dato un’ottimo spunto per altri piatti da riciclo, come te odio buttare gli avanzi e cerco di ricucinarli in tutti i modi !

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  4. Il Salvadanaio di Super Mamma

    Che bella storia Simona. Che bella cosa queste polpette.
    C’è sempre da imparare, anzi ho tanto da imparare e le polpette di minestra sono una nuova scoperta. Qualche volta è sufficiente guardare le cose da una prospettiva diversa per capirne le potenzialità.
    Non ho MAI pensato a qualcosa di simile con gli avanzi della pasta.
    Forse è colpa del benessere che porta a dimenticare le tradizioni della cucina di un tempo che riusciva a vedere un buon pasto diverso laddove noi qualche volta vediamo solo una “minestra riscaldata”.
    Buona notte!

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