3 gennaio 2016
Anni fa ho letto un libro di Rob Smith intitolato Bambino 44.
Era uno dei libri che mi passa la Maria e che affronto sempre con diffidenza perchè non abbiamo gli stessi gusti.
Si tratta di una storia talmente agghiacciante che non avevo nemmeno capito che è ispirata ad un reale caso di cronaca.
Comunque la storia l’ho rimossa, ma nelle prime pagine di questo libro ho letto che un tempo, in Russia e in Ucraina, era usuale conservare in inverno le bucce e i torsoli della verdura fuori dalla porta, in modo che congelassero.
In primavera, quando le scorte erano ormai esaurite, questi scarti servivano per preparare il borsch.
Da allora conservo in freezer un sacchetto in cui metto foglioline, costole troppo dure, pezzettini e scarti vari, ma soprattutto i torsoli di cavolo.
Quando ne ho una certa quantità, almeno 7-8 torsoli, preparo una zuppa che in origine mangiavo solo io mentro attualmente è accettata da tutti.
Le dosi sono empiriche, per ovvi motivi.
Ingredienti per 3 persone:
- 7-8 torsoli di cavolo (anche ancora surgelati)
- 2 patate
- una cipolla
- qualche gambo di finocchio
- 3-4 foglie di alloro
- uno spicchio di aglio
- olio evo
- sale o dado vegetale
- pepe
- pangrattato abbrustolito oppure pasta piccola
Nonostante la natura della zuppa, io sbuccio sia le patate che la cipolla.
Mettete sul fondo della pentola a pressione 3 cucchiai di olio.
Tritate molto grossolanamente tutte le verdure e mettetele nella pentola calda.
Coprite d’acqua. La verdura deve risultare solo coperta; altra acqua di può aggiungere se serve.
Salate, pepate, unite l’alloro e chiudete la pentola.
Calcolate circa 1 ora di cottura dall’inizio del sibilo.
Verso fine cottura fate abbrustolire il pangrattato in una padellina antiaderente.
Quando la verdura sarà cotta, riducetela a purea col pimper a immersione.
Deve risultare un poco fluida.
Unite qualche cucchiaiata di pangrattato oppure fate cuocere nella zuppa un po’ di pasta.
Mia mamma, nelle zuppe, usava sempre la gramigna ed io faccio uguale.
Note:
I gambi di finocchio servono a mitigare l’odore di cavolo che in genere è sgradito, soprattutto ai maschi.
da te c’è sempre tanto da imparare!Buona domenica
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Massè! Comunque grazie e buona domenica anche a te!
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massì!
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Hai ragione, non mi piace l’odore di cavolo e per questo conservo solo gli scarti delle altre verdure per fare brodo.
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Credo che sia una peculiarità dei maschi questa avversione per l’odore di cavolo!
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Mia sorella e mia madre, invece, ci mettono un rametto di rosmarino, che poi tolgono (per mitigare l’odore del cavolo!). Ho appena chiesto cos’è un torsolo di cavolo, mia madre dice che anche lei ci fa la zuppa XD
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Roba da mamme!
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Esatto!
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Roba da mamme? E’ così. Io conservo tutto, ma vedo che sono in buona compagnia 🙂
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E si!
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Anche il mio ragazzo odia il cavolo, il cavolfiore, i broccoli, ecc! Sarà proprio una cosa da maschi… chissà perchè, sono tanto buone queste verdure!
Proverò a fare sicuramente la ricetta e la consiglierò anche alla nonna del fidanzato che ha l’orto e di sicuro apprezzerà questa ricetta 🙂
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Grazie!
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fantastico modo di recuperare gli scarti.Geniale l’idea di conservarli in frezer.
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Grazie!
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