29 febbraio 2016
Che ci faccio con 146 trote che mi sono ritrovata tra capo e collo quando non avevo ancora smaltito le 110 della fornitura precedente?
Per prima cosa le ho pulite, lavate, asciugate, divise, impacchettate e congelate.
Un caro amico mi ha tentato molto consigliandomi di portarle al gattile. Dice che le prendono e i gatti le mangiano.
Immagino che sia vero, perchè, quando abbiamo portato a casa i nostri due cani dal canile, ci siamo accorti che la Iole aveva uno spiedino infilato da una parte all’altra del palato e non riusciva a mangiare.
E se i gattini si strafogano con le lische?
Libera mi ha consigliato di fare una terrina. L’ha mangiata in Austria. Però non ho la ricetta.
Intanto ho preparato il “pesce finto”, quello che si fa col tonno solo che io ho usato le trote.
L’idea è stata del mio consorte, che ovviamente si è ben guardato dal mangiarlo.
Ho fatto anche un polpettone, ma quello l’ho congelato direttamente. Lasciamo passare un po’ di tempo.
Ho lessato 30 mini-trote nella pescera (dono di nozze ben poco sfruttato) in un court bouillon preparato aggiungendo all’acqua carota, sedano, scalogno, gambi di prezzemolo e sale grosso tutto in piccola quantità.
Una volta cotte le ho lasciate intiepidire, quindi le ho spellate e diliscate.
Per fare un pesce finto è quasi indispensabile possedere uno stampo fatto a pesce. Io, con lo stesso impasto, ho fatto anche una margherita. Vedrò come chiamarla.
Ingredienti:
- 500 g di patate
- 400 g di polpa di trota
- una scatoletta da 160 g di tonno sott’olio
- 4 cucchiaiate di maionese
- un cucchiaio di aceto balsamico
- barbine di finocchio oppure aneto
- sale e pepe
Lessate le patate, sbucciatele e lasciatele intiepidire.
Mettetele nella boccia del robot da cucina assieme a tutti gli altri ingredienti e tritate tutto.
Rivestite lo stampo con un ampio foglio di pellicola da cucina.
Riempitelo con l’impasto di pesce e livellate bene.
Copritelo con la pellicola debordante e fatelo riposare in frigo un paio di ore prima di sformarlo e servirlo.
Meraviglia, pensa che ho buttato via quello stampo tempo fa, non avevo il blog altrimenti non l’avrei fatto, l’avevo adoperato per un dolce :-D. Ti trovo la ricetta per la terrina ma anche questo va bene, puoi compattare gli strati alternamdoli a delle verdurine così quando tagli compare il “disegnino” 🙂
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E’ meglio.Così mia figlia dice ricorda il Mellin 😦
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Che memoria 😉 😀
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Davvero!
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Davvero una bella idea!!
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Grazie, ma accetto consigli.
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Purtroppo non ti posso aiutare.
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Grazie ugualmente 😉
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figurati!!
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Che ricordi! era uno dei piatti forti che preparava mia suocera…..è tanto che non lo mangio, mi hai dato un’idea, uno dei prossimi giorni lo preparo 😉
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Ma pensa un po’!
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🙂
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La ricetta è interessante e voglio provare a declinarla con altro pesce poco pregiato (ma bello fresco e poco costoso) che spesso trovo dal mio pescivendolo. Ma come ti capita di avere tutte quelle trote in un colpo solo?!?!
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E’ un paziente che fa’ il giudice di gara.
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La prossima volta, digli che te le porti cucinate …
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Mio marito gli ha velatamente suggerito di non portarle più 🙂 Speriamo che abbia colto.
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Lo confesso: ridendo sto aspettando il nome dello stesso impasto a forma di margherita 😀
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Difficile però!
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Già 😀
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Il pesce finto fa molto anni 70… Ci vogliono parecchia disco music e spalline larghe per apprezzarlo. 🙂
Per lo smaltimento c’è una parola magica: polpette! 🙂
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Le spalline larghe stanno tornando di moda, con grande cruccio di mia figlia. La disco non la amo, posso ripiegare sui cantautori?
Ho già fatto un polpettone, farò anche le polpette.
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oh no… le spalline sono inguardabili…
🙂
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Ah ah!
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146 trote…??
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E al mio cane il pesce non piace neanche tanto 😦 😦
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Che cane poco raffinato 😉
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E’ un cane da pagliaio!
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Ricetta interessante!
Un’altro modo di “far fuori” le trote, visto che ne hai in sovrabbondanza, è di gustarne qualcuna “all’Aiona”: le fai bollire un po’ al dente, le lasci raffreddare e poi le spolpi, disiliscandole. Condisci la polpa con una salsina composta da un trito di aglio e prezzemolo, succo di limone, zester di buccia di limone, olio EVO, sale e pepe e capperi tritati con qualche acciuga. Si serve fredda, magari su crostoni di pane o su fettine di polenta abbrustolita ben calda. Meglio se il composto (o insalata) di trota è stato fatto riposare qualche ora in frigo. Con la carne del luccio è fantastica questa ricetta, ma è buona anche con le trote, i gobbi e le tinche.
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Il luccio in salsa!!! La mia amica con i nonni mantovani lo adora! Ci proverò senza dubbio. Mia mamma faceva una salsa simile per la carpa.
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La trota Margherita, come la pizza!
Io vorrei provare questo coso, però non ho lo stampo a forma di pesce 😦
Quindi hai fatto anche un polpettone di trota??
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Si, ma con la forma a polpettone.
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Ottimo! Sarò curiosa… Peccato penso che non avrò mai abbastanza trote per poterlo ricopiare 😦
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Che sfortuna! 🙂
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Inviami due trote!
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XD
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