10 giugno 2016
Correggio è piena di tigli, sui viali di circonvallazione, al cinema estivo, nei vecchi giardini pubblici e in tanti, tantissimi cortili e giardini privati.
Nel breve periodo della fioritura il profumo intenso e inebriante pervade tutto il paese e riporta indietro nel tempo, agli anni dell’infanzia e della prima giovinezza, quando nelle serate ancora piene di luce si facevano filossi nei cortili e passeggiate sui viali.
Anche nel giardino di casa mia ci sono dei tigli e il loro profumo è talmente intenso che alla fine non ho capito se questa torta profumasse di tiglio o se fosse solo l’aria circostante.
La ricetta è quella della torta di riso della zia Carla, l’idea di mettere i fiori l’ho copiata da Libera.
Ingredienti:
- 250 g di cereali misti (riso, avena e grano)
- 500 ml di latte
- 500 ml di acqua
- 100 g di zucchero di canna
- 2 uova
- 20 fiori di tiglio
- mezzo bicchierino di limoncello
- 100 g di biscotti ai cereali
- 30 g di burro
Portate ad ebollizione il latte, l’acqua e i fiori di tiglio.
Versate i cereali e lasciate sobbollire fino a quando il liquido non si sarà asciugato.
Eliminate gli steli dei fiori e lasciate raffreddare.
Intanto fate fondere il burro.
Tritate finemente i biscotti, unite il burro fuso, sgranate bene e versate questa base sul fondo di una tortiera, meglio se apribile, ben imburrata.
Io ho usato una tortiera di 24 cm.
Livellate il composto, premendo bene con un cucchiaio.
Mettete la tortiera in frigo.
Unite ai cereali cotti lo zucchero, il limoncello e due tuorli, mescolando bene.
Montate gli albumi a neve e aggiungeteli delicatamente al composto.
Versate nella tortiera sulla base di biscotti e infornate a 180° C per circa 40 minuti.
Che meraviglia! Il tiglio di Correggio mi ricorda qualcosa: mumble, mumble 🙂
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😉
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Ho cliccato sbagliato 😦 Qui c’è solo un tiglio che tengo d’occhio: è vicino casa di Milva, ieri l’ho visto in fiore ma pioveva e sono andata avanti: in piena fioritura è pieno di api (ho le foto) tra profumo e “sottofondo musicale” è un incanto. Adoro le torte di riso e la zia Carla è una garanzia: non ho mix di cereali e seguirò il classico. Buona giornata, è arrivato il sole ed ora scappo nel campo di Milva a raccogliere piselli: questa si che è vita!
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Anche a me hanno proposto di andare a piselli, ma domani andiamo al mare 🙂
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Che profumo cara Simona 🙂 Arriva fino a Monza. Buona giornata e buon week end. Ciaoo
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Grazie Bea. Buon fine settimana anche a te.
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Il profumo dei tigli è davvero magico, dolce e avvolgente…
Mi riporta alla mente tanti ricordi, quando ero piccolina nel giardino dell’asilo che frequentavo c’erano delle enormi piante si tiglio ed era bellissimo sedersi a giocare inebriati da quel profumo!
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E’ un profumo che amo tanto. Infatti appena ci siamo trasferiti abbiamo piantato tre tigli anche in questo giardino.
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Qui a Cagliari credo che di tigni non ce ne siano molti. Per sentirne l’aroma ho dovuto comrare il profumo dell’erbolario..
Questa torta resterà un miraggio temo… 🙂
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Puoi sempre fare come mia zia e profumarla con l’anice! Oppure col mirto.
I fiori profumano? La mia piantina è talmente asfittica che non ho capito.
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Che sia la torta (e secondo me lo è) o che il profumo venisse da fuori, il profumo dei tigli in casa è “rilassante”. Dolce torta!
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Si, anche la torta profumava. Ho pensato di seccare un po’ di fiori.
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Dei fiori di tigli conosco il profumo, mai provati nelle torte! sarà davvero una delizia 🙂
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Ci sta davvero bene
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Qui invece i tigli non sono così diffusi: li ho visti solo in un parco e lungo una strada che costeggia casa mia, ma c’è solo un tristissimo albero che non riesce nemmeno a farsi forza e a distribuire un po’ di profumo, troppo vicino alle auto di passaggio 😦 questa torta però m’intriga, non solo per la presenza dei fiori, ma anche per la presenza di cereali!
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Puoi usare fiori mediterranei
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Fiori mediterranei?
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Rosmarino, lavanda….
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No, fantastico! Devo che si!
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E poi chissà quanti altri. Sono as Ascoli, qui tigli ovunque
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A Benevento ce ne sono alcuni, ma stessa cosa di sopra, non li raccoglierei perché sono in mezzo alla strada O: (li ho notati oggi)
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Ma che meraviglia, un idea fantastica e delicatissima.
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Grazie mille
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Sto imparando così tanto da te e da questo piccolo gruppo che più o meno si ritrova sempre. Anche per me il profumo del tiglio è foriero di ricordi, ma non ho mai pensato di usarlo in cucina, e invece … Il bello di queste idee è che si aprono a ventaglio 🙂
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È vero. Anche io faccio sempre nuove scoperte. A volte sono piccole cose, ma mettono voglia di provare.
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Quella voglia che ogni tanto latita (parlo per me) dopo tanti anni …
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Ma vale per molti.
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Non sapevo che i fiori di tiglio si potessero usare, però purtroppo qui non c’è ne sono riconoscerei il loro profumo anche da lontano.
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Si si fanno anche le tisane. Quando ero bambina c’erano squadre di operai che raccoglievano i fiori al mattino presto lungo i viali. Altri tempi!
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Hai ragione , altri tempi, ricordo che qui da noi venivano dalla città a raccogliere fiori di malva e di fichi d’india.
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Ogni zona aveva le sue peculiarità.
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vero qui abbondavano i fichi d’india.
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Ah ah. Siamo stati in Sicilia nel 79. Abbiamo sbucciato fichi d’india sotto vento. Avevamo quelle scarpette Superga che usavano allora, di rete. Mi sento ancora gli spini che premono 🙂
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Però sono cosi buoni!! io li mangio se me li sbucciano.
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Anche io. Molto volentieri!
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