3 novembre 2016
Ho voluto preparate questa torta con prodotti antichi: le castagne, le mele renette, le noci del giardino e la saba.
La saba è un prodotto tradizionale che si ottiene col mosto di uva fatto ridurre e aromatizzato con spezie o limone. Durante la bollittura, per mescolare con minor frequenza, si inseriscono delle noci col guscio.
E’ un prodotto antichissimo, citato da Plinio e dall’Ariosto e, naturalmente da Pellegrino Artusi che scriveva “è sempre gradita ai bambini che nell’inverno, con essa e colla neve di fresco caduta, possono improvvisare dei sorbetti”.
Quest’ultimo è l’unico degli utilizzi di cui ho ricordo, perchè già durante la mia infanzia era stato dismesso l’uso di usarla per condire la polenta, i tortelli o la pasta povera.
Ne ho diverse bottigliette in dispensa dono di mia cognata che me le ha girate quando ha svuotato la cantina di mia suocera.
La più vecchia risale al 1954, ma dicono che la saba dura per sempre.
Siccome nel mio (di mia proprietà, non scritto da me) libro sulla cucina reggiana l’abbinamento castagne-saba è molto usato, ho provato anche io. Ma l’idea del tortelli ha fatto aggrottare la fronte ai familiari, perciò ho fatto una torta.
Ingredienti:
Per la pasta morbida:
- 400 g di farina 00
- 200 g di zucchero
- 200 g di latte
- 150 g di burro
- 2 uova
- una bustina di lievito
- estratto di vaniglia
- un pizzico di sale
Per il ripieno:
- 450 g di polpa di castagne
- 300 g di mele già sbucciate
- una noce di burro
- un cucchiaio di miele
- 100 g di noci sgusciate
- 2 bicchierini di saba
- burro e farina per la teglia diametro 26
Iniziate preparando il ripieno.
Tagliate le mele a pezzetti molto piccoli e fateli rosolare in padella con una noce di burro e un cucchiaio di miele.
Schiacciate la polpa di castagne con una forchetta, quindi incorporatevi le mele, la saba e le noci tritate grossolanamente.
Imburrate e infarinate la tortiera.
Fate fondere il burro.
Montate le uova con lo zucchero, quindi aggiungete il burro e continuate a montare con lo sbattitore.
Aggiungete piccole dosi di farina setacciata col lievito alternandole col latte.
Per ultimo, unite l’estratto.
Versate nella tortiera un’abbondante metà del composto.
Livellate cercando di rialzare la pasta sul bordo, creando un anello di contorno.
Versate il ripieno di castagne e stendetelo senza arrivare proprio contro le pareti dello stampo.
Coprite il tutto con l’impasto rimasto.
Infornate a 180° C in forno preriscaldato e fate cuocere per circa 50 minuti.
Sformate la torta solo quando sarà completamente fredda.
Mi piace Torta morbida
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Anche a me 🙂
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Una torta spettacolare! Deve avere un gusto incredibile ed anche la foto è bellissima.
Anche io ho una bottiglietta di saba, dono di un amico, che non ho mai usato. Forse è giunto il momento!
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Grazie mille!! Io ho diverse bottigliette di saba, ma devo dire che il gusto è quello della mia infanzia.
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Mi piace l’idea di improvvisare dei sorbetti con la neve fresca di caduta 🙂
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Ah! poi si doveva andare in solaio e prendere quella pulita sul tetto!
Sono diversi anni che la neve non cade, oppure è anomala 😦
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E’ vero, molto meno di un tempo
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Che buona !!!
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Grazie, davvero un risultato inaspettato!
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Una cosa tipo la saba si fa pure da noi, tipo vino cotto lo chiamiamo, però non ci sono le spezie, si cuoce solo il mosto e poi si conserva per sempre. In inverno se nevica si prepara la “subbretta” che è proprio il sorbetto che dice l’Artusi!
Che buona torta che hai fatto!! Secondo me con questo “ingrediente segreto” è particolarissima!!
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Si è molto particolare ma non strana. Il gusto è buono, solo un po’ misterioso.
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M’intriga pazzescamente. In dispensa c’è una bottiglia di 2 o 3 anni fa, secondo te devo aggiungere anche le spezie oppure no?
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Io proverei al naturale. Tanto la bottiglietta non la usi mica tutta!
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In effetti… Si potrebbe fare in due versioni, vedo qual è meglio!
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Mia zia dice che non tutti mettevano spezie. Non so cosa usasse mia suocera. Mia cognata non lo sa di sicuro.
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Tua cognata non è esperta cuoca? Come mia suocera attuale, insomma
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Mia cognata è brava a fare diversi piatti, ma non ama fare ricerche sui cibi di una volta.
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Ah, ecco! Io invece ho solo mamma come fonte di notizie, anche se devo trovare il coraggio per andare a chiedere alla madre del mio padrino che ne sa una più del diavolo!
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deve essere fantastica al palato! Dovresti aprire una pasticceria..o meglio, un mega ristorante 😉 Buonanotte mia cara Simona
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Grazie. Certe attività le lascio volentieri ai professionisti, io mi accontento del blog!
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Ispira subito inverno questa torta… Mi ricorda alcuni dolci tipici regionali del Natale!
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Si, anche mia mamma per Natale faceva dei tortellini di castagne, ma invece della saba ci metteva la marmellata di prugne oppure il “sapore”
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Il “sapore”??
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Sapore o saporetto o savòr è una marmellata fatta col mosto d’uva a cui si aggiungono mele, pere, cotogne, zucca, scorzette e altro, a seconda della ricetta familiare. Senza zucchero aggiunto.
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Non lo sapevo! Interessante!
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E’ un prodotto emiliano. In altre zone si preparano cose simili, ma con un nome diverso.
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Ha un ottimo aspetto, quà si chiama vino cotto, ma è la stessa cosa, ne ho pure io una bottiglia risalente ad anni fa, si usava per impastare biscotti molto rustici oppure per S. Martino con un pane morbidissimo chiamato mufolette.oppure per condire la cuccia un insieme di legumi cotti che si preparavano per S. Lucia.
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Cibi di una volta, insomma. Anche la saba serviva sia per il dolce che per il salato
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Infatti!
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Che ricetta particolare, sembra deliziosa! 🙂
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E’ piaciuta. Mia figlia l’ha definita la migliore tra le mie torte di castagne.
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Allora mi pare che non ci sia da dire altro 🙂
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Probabilmente no!
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Ne immagino il sapore e deve essere strepitoso!
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Non è pasticceria. Sono gusti semplici, ma buoni
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Non è la ricercatezza che determina la bontà ma l’armonia dei sapori che spesso si cela dietro i gusti “semplici” ovvero i gusti che ci piacciono 🙂
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E’ vero.
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Non ho mai sentito parlare della “saba”, so cos’è il savòr, in casa mia si diceva che veniva fatto con la frutta mista che avanzava a fine stagione. La torta mi ispira molto, preferisco i dolci semplici che piacciono dalla colazione al dopocena
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Non conosco la Saba…….mia mamma andava invece matta per il savòr, ma comunque questo dolce deve avere davvero il gusto di altri tempi……quella fetta in foto è davvero invitante
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Grazie!
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