2 febbraio 2016
Quando i miei figli erano piccoli, usavo moltissimo un formato di pasta che mia mamma chiamava “gubèt”, cioè gobbetti.
Non so perchè ma adesso sembra che non l’apprezzino più.
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2 febbraio 2016
Quando i miei figli erano piccoli, usavo moltissimo un formato di pasta che mia mamma chiamava “gubèt”, cioè gobbetti.
Non so perchè ma adesso sembra che non l’apprezzino più.
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2 maggio 2015
Questa preparazione è nata forse col radicchio, ma si presta a qualsiasi tipo di verdura e, soprattutto, permette di dare dignità ai fondi di frigorifero.
Io non ho mai avuto problemi a far mangiare ai miei figli pietanze a base di vegetali, ma questo piatto piaceva tanto anche quando erano piccoli.
Le quantità sono generiche, dipendono da quello che avete a disposizione. Continua a leggere
20 marzo 2015
Devo ammettere che da quando ho smesso di conservare le foglie di cavolfiore per ricavarne zuppe, ma mi sono dedicata a piatti più asciutti, l’indice di gradimento è notevolmente aumentato.
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11 febbraio 2015
Non faccio la polenta molto spesso, ma quando succede, ne preparo una dose abbondante, in modo che ne avanzi per il giorno dopo.
La taglio a fettine e poi la friggo in olio profondo.
Però, siccome l’olio l’ho versato, l’odore di fritto l’ho fatto, cerco sempre di preparare anche qualcosa di altro.
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15 gennaio 2015
Queste sono le verdure al forno della zia Noemi.
La zia Noemi era cognata di mia suocera. Quando vivevano “in famiglia” era lei la sdòra, teneva il mescolo, come si diceva da noi, e lo teneva bene, proponendo piatti semplici ma con una veste curata.
Questo piatto di verdure è sempre piaciuto molto ai bambini, soprattutto quando usava lo stampo rotondo e sembrava una torta di frutta.
Gli ingredienti variano con le stagioni, ma non devono mai mancare le patate e i pomodori.
Ecco la mia versione invernale.
I pomodori sono ancora quelli surgelati in estate, ma ormai non hanno più stagione. Continua a leggere
5 febbraio 2014
Insomma, cavolo. Non è proprio cavolo. Sono le foglie del cavolfiore, quelle che, se vi servite in un negozio tipo “boutique dell’orto”, vengono strappate e gettate con spregio, naturalmente dopo la pesatura, lasciandovi nel sacchetto un affarino che così piccolo non l’avreste potuto trovare neanche nell’orto biologico che teneva mia mamma dietro casa. Continua a leggere